Il costo degli ammortizzatori sociali in deroga finanziato (di nuovo) con i soldi della formazione. CIFA: è un grave errore politico. Stampa
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Venerdì 08 Agosto 2014 12:10

ammortizzatoriRoma, 5 Agosto 2014 – Con decreto Interministeriale del 01 agosto si sono definiti i nuovi criteri di accesso alla Cassa Integrazione in deroga e mobilità; il Ministero del Lavoro, con nota ufficiale, individua tra le modalità di rifinanziamento il "prelievo forzoso" dello 0,30 gestito dai Fondi Interprofessionali per finanziare la Formazione Continua, quantificato in 92,4 milioni di euro.

Ci risiamo: le risorse finanziarie destinate agli interventi di formazione ed aggiornamento del personale che, si sottolinea, i datori di lavoro versano per legge attraverso i contributi salariali, andranno nuovamente a coprire strumenti che nulla hanno a che fare con le politiche attive del lavoro.

Un simile provvedimento era stato preso dal precedente governo Letta e in quella difficile fase storica si operò con il consenso delle Parti Sociali, che dovettero loro malgrado accettare la misura. Il fatto che il nuovo esecutivo stia procedendo nella stessa direzione, aggredendo forzatamente risorse che in realtà servono alle aziende per formare i dipendenti, evidenzia in modo significativo come la politica governativa sia tesa, come sempre, ad affrontare le emergenze, ma sia priva di una vera e propria visione strategica a lungo termine del mercato del lavoro.

"Riteniamo controproducente l’utilizzo delle risorse per le politiche attive in favore delle politiche passive - evidenzia Andrea Cafà, Presidente CIFA Italia - in questo modo il Governo si prende la responsabilità trascurare i datori di lavoro che fanno investimenti per formare i dipendenti e mantenerli occupati, aprendo la strada ad un uso pressoché costante degli ammortizzatori, cosa che i nuovi decreti vorrebbero evitare. Comprendendo la necessità di reperire fondi per la CIG in deroga, auspico che il Ministro Poletti si renda conto che penalizzando ancora l'operatività dei Fondi Interprofessionali, che sono in Italia il pilastro della formazione alle imprese, il costo degli investimenti formativi è destinato a crescere, quindi si farà sempre meno formazione. E questo è un grave errore politico".

Dagli ultimi dati dell'ISFOL, agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, il sistema dei Fondi Interprofessionali è il principale strumento che le imprese italiane utilizzano per realizzare interventi formativi a vantaggio del personale dipendente.

Ufficio Stampa - CIFA Italia

 

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